Diario
9 febbraio 2009
»Eluana.
Risparmiatemi Gasparri che dice di parlare a mio nome quando parla di "fatto inquietante" riferendosi al fatto che Eluana è morta più velocemente di quanto i medici avessero previsto (più velocemente? beh, certo, se non contiamo i diciassette anni precedenti); Risparmiatemi Quagliariello che si indigna alla Camera e incolpa coloro che non erano favorevoli all'ennesimo decreto anticostituzionale; Risparmiatemi Berlusconi che si dichiara addolorato per la morte di Eluana e per non aver potuto attuare il decreto in tempo (già, sono passati sette anni da quando Beppino gli ha chiesto aiuto, ma si sa, prima Silvio doveva mettere a posto i propri interessi); Risparmiatemi il Vaticano, che quando servono opinioni a sproposito non manca mai;
Lasciate in pace Beppino e non stupitevi se vuole rimanere solo (che vi aspettavate, che gioisse alla morte della figlia?) e soprattutto...lasciate riposare Eluana in pace.
Eluana
Englaro
Berlusconi
Gasparri
| inviato da »Alice. il 9/2/2009 alle 20:55 | |
16 gennaio 2009
»Un matto, l'imparziale e il ricordo.
Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro.
E sì, anche tu andresti a cercare
le parole sicure per farti ascoltare:
per stupire mezz’ora basta un libro di storia,
io cercai d’imparare la Treccani a memoria,
e dopo maiale, Majakowsky e malfatto,
continuarono gli altri fino a leggermi matto.
E senza sapere a chi dovessi la vita
in un manicomio io l’ho restituita:
qui sulla collina dormo malvolentieri
eppure c’è luce ormai nei miei pensieri,
qui nella penombra ora invento parole
ma rimpiango una luce, la luce del sole.
Le mie ossa regalano ancora alla vita:
le regalano ancora erba fiorita.
Ma la vita è rimasta nelle voci in sordina
di chi ha perso lo scemo e lo piange in collina;
di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia
una morte pietosa lo strappò alla pazzia.
In effetti la mia vita sarebbe stata molto diversa se non avessi mai ascoltato Faber. E comunque, la versione di Non al denaro, non all'amore nè al cielo di Morgan non è per niente male. (No, io che ho un blog che ha come nome la frase di una delle più belle canzoni del Genovese, non mi sono dimenticata dell'11 gennaio, ma non sono una da ricorrenze. Non credo nemmeno che a lui sarebbe piaciuto essere pianto da tanta gente che fino a dieci anni fa faceva di tutto per rendergli la vita complicata.)
Ah, tra parentesi...Santoro sarà un partigiano, ma la Annunziata farebbe meglio a non volersi investire del ruolo di "grande garante dell'imparzialità""...c'è ancora qualcuno che ricorda le pessime figure fatte dalla grandissima giornalista quando era nel CdA della rai, per sua sfortuna.
21 dicembre 2008
»Oh, beh.
Quanto è brutto ricevere un abbraccio che non ti trasmette nulla? Stasera, dopo quasi sei mesi, ho finalmente sentito qualcosa di diverso da un abbraccio. Mi sono sentita di nuovo bene, come se per tutti questi mesi fossi rimasta totalmente privata da qualunque gesto di affetto (cosa totalmente falsa) e di colpo avessi provato tutto quello che non sentivo da tanto...come se tutta la mia rabbia repressa nei suoi confronti, l'odio (anche se mi pare ovvio che odio verso di lei non lo posso provare) e l'amarezza fossero scomparsi di colpo. Ho cominciato a piangere come un idiota, come poche volte ho fatto, senza dire una parola: chissà se ha capito...forse no, ma al momento non mi interessa. Per ora ho solo disogno di pensare che qualcosa sia cambiato, che quel peso, che inspiegabilmente mi sentivo dentro, se ne sia davvero andato e che mi sia venuta la forza per scendere da quel piedistallo (sul quale ho tutto il diritto di stare, avendo tutta la ragione dalla mia) sul quale sono salita a luglio. Oh, beh. Indubbiamente non sarà cambiato niente, indubbiamente domani mi ritornerà tutto di nuovo addosso, ma, sarà il periodo di merda (seee, buon natale anche a voi), sarà che noi eravamo le due Ali, le due migliori amiche, quelle che avevano deciso, in quell'auletta triste, di mettere a fuoco il mondo con un accendino, indubbiamente lei ora sta pensando di averla avuta vinta, ma ora come ora, almeno fino a che non prendo sonno (ma poi, perchè sono ancora sveglia? Sono tornata a casa già da mezz'ora ._.) ho bisogno di pensare che qualcosa sia tornato ad essere come era una volta. Lo so, non è così di certo, ma ho bisogno di crederlo. Le voglio bene, troppo, per mollare tutto così.
Alle conseguenze di tutto penserò domani, insieme a come riuscire a studiare medievale.
| inviato da »Alice. il 21/12/2008 alle 3:43 | |
9 dicembre 2008
»Un cilindro, un coniglio.
Ditemi dov'è finito il mio coniglio. Voi, voi che mi conoscete bene...ditemelo. Voi che mi conoscete tanto da poter capire ogni mia mossa, da poter prevedere cosa farò più tardi, da poter pensare esattamente quello che penso io. Voi, e soprattutto tu, che hai passato con me tre anni, che hai condiviso tutto con me, che dicevi di capirmi anche quando non parlavo...tu che credi di conoscermi meglio di quanto io non conosca me stessa, tu che credi di sapere tutto - e cerchi di dimostrarlo sfoggiando paroloni che non ti stanno addosso - , tu che mi conosci, anche se ora, a cinque mesi dal tuo errore fingi, di non vedermi e giri la testa verso lidi ben più piacevoli alla tua vista per non salutarmi, dovresti prevederlo. Allora dimmelo dov'è finito il mio coniglio. Dimmi da quale cilindrò lo estrarrò 'sta volta. Scommettiamo che questo non lo riesci a prevedere? Scommettiamo che ora Alice tira fuori due conigli da tre cappelli, fa una capovolta e un inchino e lascia sbalordita la platea? Scommettiamo, o non hai le pall...ops, gli attributi? Io, che solitamente non scommetto mai - cosa troppo irrazionale e speculativa, come si fa ad affidarsi al futuro? - magari mi metto in gioco. Magari li seguo quei consigli, quelli che mi davi tu che si ritorcono ora contro di te...magari ti mando a quel paese e dopo averlo fatto tiro pure un respiro di sollievo.
Come diventano tristi certe persone quando cambiano, non è vero?
| inviato da »Alice. il 9/12/2008 alle 21:19 | |
23 novembre 2008
»Che ne sarà di noi.
Perchè deve sempre scapparci il morto? Perchè le proteste cominciano a
venire ascoltate solo quando accade qualcosa di veramente grave? Ma
soprattutto...come è possibile che ancora qualcuno riesca ad applaudire
a quella faccia inceronata e truccata che mente come un ladro (ho detto come, eh...) dopo l'ennesima tragedia? Chiariamo:
non sto certo incolpando il governo Berlusconi, almeno non l'attuale,
per il crollo del soffitto della scuola di Rivoli; lo incolpo prima di
tutto per le sue vergognose dichiarazioni. La Gelmini che
ieri, con la sua solita espressione innocente, tipo quella che avevo io
quando mi beccava il professore di matematica totalmente impreparata
con la solita frase da sfoderare ("ma io non avevo capito"), dichiara
che questa è stata "una tragedia imprevedibile", Berlusconi che
oggi, mentre dice che si deve spendere per non avere la crisi economica
(probabilmente per accontentarlo dovremo reintrodurre il baratto...chi
glielo spiega che la crisi c'è proprio perchè la gente non ha soldi per
comprare? Anche lui è un'altra anima candida come la Gelmini...),
spiega che nella finanziaria sono stati inseriti un imprecisato numero di milioni di euro (probabilmente millemila)
proprio per ristrutturare le scuole fatiscenti...parole al vento anche
queste, come tutte le altre (nonostante continui a tagliare i fondi i
soldini continuano ad aumentare... miracolo! Ma in fondo lui è l'Unto...). Ad
ogni modo, la situazione delle strutture scolastiche è davvero penosa;
nel mio prestigiosissimo (?!) ex liceo in alcune aule, compresa la mia
del ginnasio, crollavano addosso agli alunni pezzi di calcestruzzo e
soffitto; la cosa si fa ancora più grave se si pensa che quello della
mia vecchia scuola è un palazzo storico che teoricamente andrebbe
custodito e curato, mentre mi risulta che nessuno ci metta mai le mani
nemmeno per un'imbiancatina ogni tanto...indubbiamente ci sono
situazioni ancora più gravi in tutta Italia, ma nessuno pare
preoccuparsene.
scuola
infrastrutture
gelmini
berlusconi
| inviato da »Alice. il 23/11/2008 alle 16:20 | |
20 novembre 2008
»Io c'ero.
Io c'ero. Ok, solitamente queste cose vengono urlate sui blog delle bimbette appena tornate a casa da un concerto di cantanti di altissimo livello (ehi, i finley sono post-punk, a quanto pare)...fortunatamente non ritengo di aver mai fatto parte della categoria bimbeminkia, quindi posso continuare a scrivere con tranquillità. Dicevo: io c'ero. In effetti mi sto quasi vantando per il fatto di essere riuscita ad andarci; anche se, è vero, fingo di dimenticarmi il fattaccio (per non dire macello) successo un'ora dopo in stazione, che mi ha fatta tornare a casa alle tre di mattina (e dire che, teoricamente, Brescia sta ad un ora di treno rispetto a Milano)...ma per le tre vere i (informarsi, incazzarsi ed informare gli altri, altro che impresa, italiano e informatica) si fa questo ed altro.
università
travaglio
| inviato da »Alice. il 20/11/2008 alle 20:58 | |
11 novembre 2008
»E sorridevi e sapevi sorridere...
Sarà che Guccini in questo momento è a Milano a cantare e io per la prima volta in tre anni mi perdo un suo concerto; sarà che è novembre e novembre è un mese che fa abbastanza schifo di per sè, senza nessun motivo particolare; sarà che ho solo voglia di martellarmi le ovaie con inutili seghe mentali (capita, a volte...un po' di sano masochismo ci sta)...ma stasera proprio ho voglia di ripensarci. Ho voglia di ripensare a come eravamo, a quanto siamo state bene, a quello che rappresentavamo per tutti...a quello che significava la nostra amicizia (perchè di amicizia si parla, stasera, signore e signori). Ho voglia di ripensare a quando anche io, per una volta nella mia vita (ehi, sono ms cinismo io), mi volli fidare di qualcuno, credere che forse quell'amicizia non poteva che essere una cosa bella, una cosa che sarebbe durata per sempre (quando mai ho creduto a cose così stupide?), una cosa solo positiva. Ovvio, mi sbagliavo. Capita anche ai migliori, a volte. Mi rode solo una cosa: non averti mandata a quel paese subito; forse i nostri rapporti ora sarebbero diversi, forse ora avrei ancora voglia di parlarti, di vederti e di esserti amica; forse tu saresti tornata strisciando, chiedendomi DAVVERO scusa, non dicendomi "beh, capisco come ti senti...ci sto male anche io però..." manco fosse una gara. Invece io, idiota, ho voluto, esempio più unico che raro, darti fiducia, prendermi una colpa che non avevo, passare dalla parte del torto agli occhi di tutti, passare per quella "gelida, che si comporta male dopo che le è stato chiesto scusa". Ecco, questo sì che mi da parecchio fastidio. Non ho più nemmeno voglia di affrontare la cosa...o meglio, non ci riesco. Non tanto perchè tema di staccarmi del tutto da te, quello ormai è accaduto mesi fa, anche se non lo volevo o fingevo che non fosse così, ma semplicemente perchè è totalmente inutile, è del tutto irrilevante ormai: semplicemente perchè non ne vale più la pena, nonostante il bene che ancora ti voglio e ti vorrò sempre...non riesco nemmeno io a capire come sto in merito a questo, a quasi cinque mesi di distanza, figuriamoci se posso spiegarlo a gran voce. Forse avrei solo desiderato che tutto finisse in un altro modo...o che non finisse affatto.
Mai fingere di poter ingoiare rospi troppo grossi, mai...sempre meglio buttare fuori tutto e subito, qualunque sia la posta in gioco, qualunque sia la cosa che si sta per perdere. La cosa che più mi urta al momento però è che ogni volta che ascolto Farewell mi venite in mente voi...dannazione, con quella lettera ho mandato a puttane una canzone splendida.
{ps: ogni riferimento a fatticosepersone reali è puramente casuale, s'intende}
amicizie e cazzi vari
guccini
musica
| inviato da »Alice. il 11/11/2008 alle 21:36 | |
5 novembre 2008
»Se non sono ottusi non li vogliamo.
...E' quando ascolti i discorsi dei tuoi "compagni di viaggio", quando senti una quarantenne (che si presume essere informata e interessata alle vicende del proprio Paese) che dichiara che "sarebbe di gran lunga meglio che tutte le università diventassero private in Italia, così i rettori saprebbero dove andare a cercarsi i soldi", che ti aggredisce quando le fai notare che in una situazione del genere verrebbe meno il diritto allo studio contemplato nella Costituzione (che, checchè se ne dica, è ancora una Signora Costituzione) e che le fondazioni non farebbero altro che ampliare le lacune presenti nelle università (anche perchè, ditemi voi chi mai verrebbe a finanziare Storia, corso di laurea che per la suddetta quarantenne è totalmente inutile) dicendo che tutti noi (ovvero il milione di manifestanti del 30 ottobre e tutti quelli che avrebbero voluto esserci) siamo male informati, siamo scansafatiche che occupano le università perchè non hanno voglia di studiare (perchè è una porta chiusa che mi impedisce di aprire il mio manuale e studiarmelo, vero?), che in realtà nella riforma "non si parla affatto di fondazioni" e che se proprio dobbiamo manifestare contro qualcosa non le sembra il caso di farlo contro i tagli (discorso un attimino instabile) ma contro i baroni (peccato che la Gelmini, che dice di essere tanto contro di loro non li citi nemmeno ai margini dei fogli i baroni). E' quando senti ripeterti le stesse identiche frasi del tg4 della sera di Emilio Fede, è quando ti senti dire "beh, io sono cresciuta benissimo con il maestro unico" (frase su cui avrei il diritto di dissentire) e non hai la possibilità di farle capire che tu invece sei cresciuta sana e bella (suvvia, si fa per dire) con tre maestri, che forse, forse, un po' ti cadono le braccia e ti chiedi a che diavolo serve stare a lottare, manifestare, incazzarsi e cercare di capire cosa sta succendendo quando questi dannati ottusi male informati, che non hanno mai nemmeno letto il testo del decreto, biasimano in toto gli studenti e sputano sul sistema che loro stessi, volenti o nolenti, hanno sfruttato?
Forse, però, il motivo lo ritrovi, un secondo dopo, quando la signora in parte a te, quando la suddetta quarantenne se ne va infastidita (di solito quelli con pochi argomenti alzano prima la voce e poi i tacchi, o sbaglio?) dal contradditorio che non si aspettava di trovare, prima di salutarti ti fa gli auguri, "perchè a voi che avete voglia di studiare non potranno togliere anche il futuro"... forse un motivo per sperare c'è ancora...
e poi, ehi, Obama ha vinto! Magari si rende conto che anche l'Italia è un paese sotto un regime da liberare, chissà...Silvio starà piangendo come pochi in queste ore...
gelmini
università
| inviato da »Alice. il 5/11/2008 alle 19:0 | |
3 novembre 2008
»Avviso ai naviganti.
Cosa dobbiamo fare? Cosa diavolo dobbiamo fare per essere ascoltati? Non siamo una minoranza rumorosa che obbliga gli altri, puri e pii, a manifestare, che li convince e li indottrina usando mezzucci e false notizie. Non siamo mica Emilio Fede, noi. Cosa dobbiamo fare allora?
Non sono una bambocciona, non sono ignorante nè tantomeno mi sembra di essere male informata: anzi, tutti quelli che ho avuto il piacere di conoscere in questi giorni di protesta mi sono sembrati informati, intelligenti ed incazzati. Certo, ci informiamo con i mezzi che abbiamo...di certo non facciamo troppo affidamento su giornali e telegiornali...ci affidiamo direttamente al testo del ddl...noi che lo abbiamo letto.
Siamo studenti, chiediamo di studiare. Io chiedo che la mia università, che non ha di certo pochi iscritti, possa chiudere il bilancio nel 2010; chiedo che la mia facoltà, per quanto agli occhi della Gelmini e degli industriali possa sembrare inutile, continui ad esistere e ad essere pubblica; chiedo di poter avere un posto di lavoro dopo la laurea; chiedo che mi venga riconosciuto il diritto di poter manifestare senza rischiare manganellate a tradimento [prima tolgono il diritto a manifestare il proprio dissenso e poi quello all'istruzione libera, come nei veri regimi]. Chiedo di vivere in un paese del primo mondo [e mezzo] quale dovrebbe essere l'Italia. Evidentemente tutto questo, agli occhi della cieca e sorda classe dirigente italiana non è possibile.
La destra sta tentando di rendere questa democrazia sempre meno del demos, prima facendoci abituare all'idea dell'esercito nelle città [e noi siamo anche contenti di essere assediati dai nostri stessi militari!], poi additando i dissidenti come pazzi scansafatiche sessantottini con tutto in mente tranne che il loro futuro. La sinistra ora si sta risvegliando: ora...dove diavolo era prima? Dove diavolo era quando ha avuto la possibilità di ripulire il parlamento e cancellare le leggi vergogna? Trovare il colpevole tra i due qua è realmente difficile...
Non chiedo alla gente di essere d'accordo con noi: chiedo solo di informarsi. Credo che chiunque abbia davvero letto la 133 non possa essere d'accordo con Tremonti travestito da Gelmini. Credo che i veri disinformati e bamboccioni siano quelli che fanno parte della "maggioranza silenziosa" [che poi, sta maggioranza, ammettendo pure che sia silenziosa e che non dia troppo nell'occhio, se è davvero tanto ampia, dove sta? Io continuo a non vederla...e dire che alla Statale sono di certo più i ciellini dei "comunisti"], quelli che continuano a dire "beh, ma come faccio a perdere una lezione" non rendendosi conto che stanno perdendo la laurea, quelli che magari concordano con la maggioranza ma continuano a non fare nulla. Non chiedo di occupare, manifestare, picchettare: chiedo solo di farsi un'idea propria e di agire di conseguenza. Questo non è il '68: lo sappiamo e nemmeno vorremmo che lo fosse. Non vogliamo la rivoluzione, vogliamo solo che non ci venga tolto il diritto allo studio.
Chiedo a tutti di non farsi portare via il proprio futuro e i propri diritti fondamentali da un nano con un passato da calvo.
università
gelmini
133
nano malefico
| inviato da »Alice. il 3/11/2008 alle 22:48 | |
10 ottobre 2008
»Siamo governati da idioti.
Oh beh...credo la cosa non stupisca nessuno, ormai. Solo che certe volte mi chiedo come faccia a farsi vedere in giro a volto scoperto e senza vergognarsi nemmeno un po' il 50% [e più, dicono] degli italiani che hanno votato Berlusconi.
Oggi, il piccolo grande imprenditore-presidente-operaio, ha dimostrato di essere veramente un genio...tra gli idioti, ma pur sempre un genio.
Premetto: so benissimo che è impossibile non fidarsi di un settantenne che dichiara di avere pochissimo tempo libero ma di occuparlo nel migliore dei modi, ma certe volte non capisco come sia possibile anche solo rimanere ad ascoltare tutto quello che ci viene detto senza nemmeno un moto d'animo: piccolo esempio. Oggi, in tre minuti Berlusconi, dopo aver detto agli Italiani di investire in borsa e di farlo soprattutto nelle sue azioni [che sono ovviamente le più sicure] e aver ricordato che in Italia c'è la vigilissima Banc[K]a d'Italia [che noi ben sappiamo quanto bene ci tutela] a proteggerci, ha dapprima annunciato di voler chiudere la borsa italiana per cinque giorni, poi, quando qualcuno ha avuto la compiacenza di fargli notare l'enorme stronzata sparata, ha ritirato tutto. Ovviamente i telegiornali hanno riportato la notizia in modo diverso [il comunistissimo tg2 ha semplicemente detto che Berlusconi ha smentito -omettendo che era stato lui stesso a dire ciò che poi ha rinnegato, senza aspettare il terzo canto del gallo- che verranno chiuse le borse per alcuni giorni]; Bersani e Di Pietro sono stati gli unici che hanno avuto la decenza di rispondergli a tono, accusandolo di aggiotaggio. Gli altri capi di stato cercano di risolvere i problemi, lui cerca di raccogliere consensi sparandole grosse: il problema è che più le spara grosse, più gli italiani gli credono.
I rifiuti a Napoli: spariti. La criminalità: sconfitta. Le città: più sicure, con l'esercito che le presidia [noi siamo talmente intelligenti da accettare un'auto-invasione! Dio, come siamo avanti!]. Le borse: in rialzo, ma solo QUANDO E SE lo deciderà lui. D'altronde lui lo ha sempre detto di essere l'unto del Signore, colui che tutto può. Siamo noi che non gli abbiamo mai creduto...
Chi è l'altra idiota del giorno? La Gelmini, ovvio! Spero che non si dimentichi questa giornata facilmente...ah, a Roma sono scesi in piazza circa 40.000 ragazzi...chissà quanti ne ha stimati la questura di Roma? Circa un decimo :D
| inviato da »Alice. il 10/10/2008 alle 20:52 | |
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