»Che ne sarà di noi.
Perchè deve sempre scapparci il morto? Perchè le proteste cominciano a
venire ascoltate solo quando accade qualcosa di veramente grave? Ma
soprattutto...come è possibile che ancora qualcuno riesca ad applaudire
a
quella faccia inceronata e truccata che mente come un ladro (ho detto
come, eh...) dopo l'ennesima tragedia?
Chiariamo:
non sto certo incolpando il governo Berlusconi, almeno non l'attuale,
per il crollo del soffitto della scuola di Rivoli; lo incolpo prima di
tutto per le sue vergognose dichiarazioni.
La
Gelmini che
ieri, con la sua solita espressione innocente, tipo quella che avevo io
quando mi beccava il professore di matematica totalmente impreparata
con la solita frase da sfoderare ("ma io non avevo capito"), dichiara
che questa è stata "una tragedia imprevedibile",
Berlusconi che
oggi, mentre dice che si deve spendere per non avere la crisi economica
(probabilmente per accontentarlo dovremo reintrodurre il baratto...chi
glielo spiega che la crisi c'è proprio perchè la gente non ha soldi per
comprare? Anche lui è un'altra anima candida come la Gelmini...),
spiega che nella finanziaria sono stati inseriti
un imprecisato numero di milioni di euro (probabilmente
millemila)
proprio per ristrutturare le scuole fatiscenti...parole al vento anche
queste, come tutte le altre (nonostante continui a tagliare i fondi i
soldini continuano ad aumentare...
miracolo! Ma in fondo lui è l'Unto...).
Ad
ogni modo, la situazione delle strutture scolastiche è davvero penosa;
nel mio prestigiosissimo (?!) ex liceo in alcune aule, compresa la mia
del ginnasio, crollavano addosso agli alunni pezzi di calcestruzzo e
soffitto; la cosa si fa ancora più grave se si pensa che quello della
mia vecchia scuola è un palazzo storico che teoricamente andrebbe
custodito e curato, mentre mi risulta che nessuno ci metta mai le mani
nemmeno per un'imbiancatina ogni tanto...indubbiamente ci sono
situazioni ancora più gravi in tutta Italia, ma nessuno pare
preoccuparsene.
Pubblicato il 23/11/2008 alle 16.20 nella rubrica diario.